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DOPO I VACCINI TOSSICI – Arrivano i vaccini con DNA modificato


REALIZZATO IL PRIMO VACCINO CONTENENTE UN TRATTO DI DNA IL TUTTO NEL FORMATO DI UN CEROTTO

Si tratta di uno strato di minuscoli aghi che rilasciano gradualmente il farmaco per intere settimane. Questa modalita’ di rilascio del vaccino, realizzata da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit) e descritta su Nature Materials, potrebbe risultare importante per i Paesi in via di sviluppo perche’ non richiede refrigerazione e risulta facile da immagazzinare e trasportare.Il cerotto realizzato dai ricercatori statunitensi potrebbe dunque aprire la strada all’utilizzo degli economici e innovativi ‘vaccini a Dna’, una nuova tipologia di farmaci candidata a sostituire i vaccini tradizionali.

A DIFFERENZA DI QUESTI ULTIMI

realizzati normalmente iniettando virus o batteri ‘depotenziati’, i vaccini a Dna prevedono direttamente l’inserimento nelle cellule di un tratto di Dna con le istruzioni per combattere l’infezione. Una soluzione teoricamente molto semplice ed economica ma che ha prodotto finora scarsi risultati e si e’ rivelata molto difficile da attuare.Il cerotto realizzato dai ricercatori permette ora di superare alcune problematiche legate alla conservazione e al trasporto dei vaccini a Dna, facilmente deperibili. Si tratta di minuscoli aghi in grado di rilasciare il proprio contenuto di vaccino sotto forma di Dna per molte settimane, garantendo cosi’ un dosaggio continuo al paziente, una maggiore risposta alla terapia e una buona conservazione del farmaco.

Fonte  – Ansa

Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

 
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Pubblicato da su 31 gennaio 2013 in Attualità

 

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COCKTAIL DI FARMACI – UN RISCHIO PER LA NATURA


RESIDUI DI MEDICINALI E PRODOTTI PER L’IGIENE PERSONALE

si riversano nell’ambiente attraverso le fognature, con pesanti conseguenze sulle comunità microbiche e sui sistemi acquatici. E non ci sono adeguate strategie per stimare i rischi ambientali causati da questi mix di sostanze. A rivelarlo è una ricerca condotta dall’Università di Göteborg, in Svezia. “Bisogna cominciare a studiare gli effetti non solo delle singole sostanze, ma anche delle loro combinazioni”, ha spiegato Sara Brosché, autrice dello studio e ricercatrice presso il Dipartimetno di Scienza ambientale e delle piante. La medicina moderna si affida ai prodotti farmaceutici per ogni tipo di trattamento. Le sostanze attive nei farmaci di cui facciamo uso vengono gradualmente espulse attraverso le urine e le feci per poi finire nelle fognature; così piccole quantità di medicinali vengono ritrovate nella maggior parte degli ambienti acquatici, dai corsi sotterranei ai mari.

LE PIU’ ALTE CONCENTRAZIONI 

si trovano in corrispondenza della fuoriuscita delle acque degli impianti di depurazione, spesso nella forma di un cocktail di differenti medicinali. Una volta dispersi in natura, questi residui – soprattutto gli agenti antimicrobici come gli antibiotici e gli antifungini – continuano a influenzare l’ambiente.Nella sua ricerca, la studiosa svedese ha osservato l’effetto di miscele di farmaci su alcune popolazioni di microalghe. E ha mostrato che, sebbene i livelli di farmaci normalmente osservati nell’ambiente siano bassi, i cocktail di sostanze tossiche hanno generalmente un effetto maggiore della somma delle singole parti. “Quando abbiamo mescolato cinque medicinali e prodotti per l’igiene personale (fluoxetina, propanololo, zinco piritione, clotrimazolo e triclosano) a concentrazioni che non avrebbero avuto alcun effetto significativo individualmente, la miscela ha avuto effetto su quasi il 30 per cento delle microalghe”, ha concluso la ricercatrice.

di – Monica Di Dionisio Rifermenti : Università di Göteborg

fonte : http://www.galileonet.it

Redatto da Pjmanc: http://ilfattaccio.org

 
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Pubblicato da su 31 ottobre 2012 in Attualità

 

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LA MENTA BRASILIANA – UNA VALIDA ALTERNATIVA AI FARMACI ANTIDOLORIFICI


CHE CI SIANO SOSTANZE IN NATURA CAPACI DI AGIRE COME ANTIDOLORIFICI E’ NOTO DA MILLENNI

Oggi sono disponibili vaste classi di farmaci utilizzate a questo scopo, che però all’azione antidolorifica accompagnano anche possibili effetti indesiderati. Dunque è certamente ben accetta qualcosa di naturale che, al pari di un farmaco, aiuti a combattere il dolore. E a quanto pare, c’è.Si chiama Hyptis crenata, per i profani, menta brasiliana, che secondo uno studio dei ricercatori della Newcastle University (Uk) presentato al “2nd International Symposium on Medicinal and Nutraceutical Plants” può essere una valida e naturale alternativa.Lo studio è stato condotto sui topi e ha dimostrato come somministrazione di questa pianta come un thè sia stato efficace nel combattere il dolore esattamente come farebbe tradizionale farmaco antidolorifico. Le prove sono state eseguite confrontando l’effetto della menta brasiliana con una forma sintetica di aspirina, l’indometacina, un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS).L’infuso di menta ha superato il test, ora i ricercatori prevedono di avviare studi clinici per scoprire quanto sia efficace la menta come sollievo dal dolore per le persone.La dr.ssa Graciela Rocha, che ha guidato il team, afferma: «si stima che oltre 50.000 piante vengono utilizzate in tutto il mondo per scopi medicinali. Oltre l’uso tradizionale, più della metà di tutti i farmaci sono basati su una molecola che si trova in natura in una pianta».E per finire, la dr.ssa Rocha ha aggiunto: «Quello che abbiamo fatto è stato quello di prendere una pianta che è ampiamente utilizzata per il trattamento del dolore in modo sicuro e scientificamente provato e che funziona al pari di alcuni farmaci sintetici. Ora il passo successivo è quello di scoprire come e perché questa pianta ha riesce a combattere il dolore».

fonte : http://www.chimici.infowww.sos2012.it

Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio

 
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Pubblicato da su 2 ottobre 2012 in Attualità

 

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RIFLESSIONI DI UN UOMO QUALUNQUE


SOLITAMENTE MOLTI DI NOI HANNO AMICI O CONOSCENTIDI IDEE POLITICHE DIVERSE DALLE NOSTRE

con la quale magari si va d’accordo in altre cose oppure sono persone con cui abbiamo a che fare nella vita: al lavoro, familiari, amici di amici ecc.. Con queste persone spesso si sta bene, ma diciamo che non si può parlare di tutto e magari da entrambe le parti si mantengono dei pregiudizi che possono dare piccoli o grandi fastidi nella vita di tutti i giorni.E’ giusto che ognuno abbia le sue idee, ma dovrebbero essere ben fondate, bisognerebbe trovare sempre un po di tempo e voglia per informarsi attendibilmente su tutto quello che ci riguarda. “Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere.” (Philip Roth)Cosi come molte persone sono convinte che dovrebbe esserci il regime comunista, molte persone sono convinte (chi più chi meno) che se tornasse il fascismo sarebbe un bene, si può dire che hanno nel loro animo un amore per l’italia e per i propri fratelli italiani ammirabile; però molti si sentono ripetere discorsi che gli fanno vedere e ricordare solo i lati positivi che potrebbe avere quell’estremismo, ma purtroppo pochi di questi vanno a informarsi bene su documenti di parte, non di parte e imparziali:
VORREI SOLO CHE TUTTI GLI AMICI E CONOSCENTI POTESSERO DISCUTERE COSTRUTTIVAMENTE PER IL BENE DI TUTTI

e rispettando il pensiero altrui capire perché e su che punti si è in disaccordo; perché con il progresso a cui siamo arrivati ma l’ignoranza, la povertà e gli altri problemi che dilagano, non possiamo più permettercelo, o sarà sempre peggio.A mio modesto parere vorrei infine dire che l’Italia non è un pianeta, fa parte della terra: e l’essere umano non può non far parte di tutto il mondo (ad esempio non si può vietare di viaggiare all’estero), con tutte le materie primarie e secondarie che occorrono per vivere bene non può l’italia farsi tutto da sola: i farmaci? la tecnologia? come sarebbe l’italia senza le invenzioni straniere? Quanti di noi hanno un amore o amico straniero? se ve lo togliessero?O anche il vostro animale domestico di origini straniere! Bisognerebbe favorire tutti lo sviluppo di una “presa di coscienza collettiva”; che può avere una potenza inimmaginabile. Credo (o voglio sperare) che chiunque nell’animo se potesse e capirebbe tratterebbe ogni essere umano della terra come tratta un suo amico.
ESEMPIO

Perché in giro nel nostro paese ci viene naturale esser gentili con uno sconosciuto qualunque (che non ci ha fatto nessun torto) e invece magari odiamo un paese o un continente, o uno straniero che viene a vivere o è di passaggio nel nostro paese?Anche questo paese, continente o persona non ci ha fatto niente, non si può pensare nel 2012 che tutte le persone che fanno parte di un etnia o paese hanno colpe verso di noi; i veri colpevoli sono poche persone che nel presente e nella storia hanno approfittato dell’ignoranza e povertà di popoli inermi a loro vantaggio.Il razzismo e l’estremismo sono frutto dell’ignoranza, della paura di ciò o chi non si conosce; invece basterebbe così poco per conoscersi e conoscere, sapere e capire, unirsi e migliorare.Se più gente si informasse bene, sempre più gente discuterebbe di tutte le possibili innovazioni positive; più ci si impegna in dibatti costruttivi più ci si migliora a vicenda, ma non basta dialogare tra italiani, la democrazia italiana, come in altri paesi, non esiste! non ci si può fidare di nessun politico con queste regole.Bisognerebbe collaborare e svilupparsi tutti insieme: italiani ed europei, europei e il resto del mondo; trovando i sistemi più giusti e funzionali. Perchè non sono regole impossibili, basta voler davvero togliere il potere all’ 1% del mondo che controlla il 99% del mondo.Già molte persone lo fanno, (non faccio nomi altrimenti sembra che pubblicizzo, tanto potete trovare tutto su internet, basta cercare, informarsi) ma dobbiamo essere sempre di più.

Scritto da : F.R.

Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio

 
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Pubblicato da su 26 agosto 2012 in Attualità

 

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IMBOTTIRE DI FARMACI I SANI E’ IL NUOVO BUSINESS DELLA BIG PHARMA


NON SERVE VENDERE PIU’ MEDICINE AI SOLITI MALATI

Ma basta sensibilizzare la gente a nuovi consumi nel nome di una presunta attenzione alla salute. La vicenda rivelata da un’inchiesta di “E”, il mensile di EmergencyIl settore del farmaco scoppia di salute, e il mensile E, edito da Emergency, mette in fila i numeri per scoprire quanto vale “Il business dei sani”, come titola la copertina del numero in edicola. Un business da primato, che nemmeno la crisi planetaria ha scalfito. “Il giro d’affari delle aziende farmaceutiche nel mondo ha superato nel 2010 i 610 miliardi di euro, fatturato a cui quelle italiane contribuiscono con una quota di circa 25 miliardi – spiega l’inchiesta di Roberta Villa -. La spesa media pro capite di ogni italiano per le medicine è di oltre 300 euro l’anno, ma non è tutto qui, perché il settore dei farmaci concorre per meno del 15 per cento all’intero comparto economico che ruota attorno alla salute. E questo mercato del benessere, dai confini sempre più sfumati, rappresenta ormai il 10 per cento dei consumi in Europa e il 15 per cento negli Stati Uniti“.

PECCATO PER LE CONSEGUENZE COLLATERALI

Che hanno nomi difficilotti ma spiegazioni assai semplici. Il “disease mongering” non è un morbo contagioso, ma la prassi di marketing che negli ultimi anni ha consentito al comparto di far volare utili e nuovi brand: come spiega Gianfranco Domenighetti, docente di Comunicazione ed economia sanitaria presso l’Università della Svizzera italiana, l’importante non è riuscire a vendere più medicine ai soliti malati, ma sensibilizzare la gente a nuovi consumi nel nome di una presunta attenzione alla salute.Come? Semplice, basta “gonfiare l’importanza di una malattia o, se occorre, inventarsela di sana pianta” dice Domenighetti invitando l’utente medio a meditare sull’utilità di screening massivi e campagne di prevenzione sempre più frequenti. Perché, a dire il vero, le malattie restano più o meno le stesse e “solo il 2, 4 per cento dei farmaci immessi sul mercato dal 1981 al 2008 rappresenta un vero importante progresso terapeutico, mentre l’80 per cento non sono che copie dell’esistente, a eccezione del prezzo, che di regola è triplicato” chiosa l’economista svizzero.Ma davvero l’industria riesce a condizionare la domanda di farmaci fino al punto di danneggiare il reale interesse del consumatore/paziente? Risponde Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano: “Questa idea di curare i sani è solo l’ultimo atto di una strategia che inizialmente è partita allargando artificialmente la platea dei malati. Non è un caso che i valori-soglia considerati un tempo normali per la glicemia, il colesterolo o la pressione arteriosa siano stati progressivamente abbassati: per ognuno di questi aggiustamenti, è cresciuto a dismisura il numero di persone cui prescrivere medicinali”.

E SE LA PROSSIMA VOLTA CHE LEGGERETE SUL GIORNALE UN MEGA INSERTO SULLA SALUTE

dove si parla di doloretti alla schiena, tenete a mente questa battuta rapida ma efficace: “La fibromialgia, per esempio, è una ‘nuova’ malattia che sembra fatta apposta allo scopo di vendere analgesici”. Parola di Garattini.Oltretutto, c’è da ragionare sulla relatività del concetto salute e sulla forza dei modelli culturali capaci di espandersi a suon di investimenti miliardari. Gli Stati Uniti, si sa, sono la patria dell’extra large e anche in ambito farmaceutico stanno facendo scuola alla vecchia Europa. Negli Usa una persona su quattro prende ogni giorno la pillola per tenere a bada la pressione e i medicinali contro gli stati ansiosi sono ormai alla portata dei bambini di quattro anni. Donne isteriche? Uomini disoccupati? Adolescenti inquieti? Tutti in fila per la terapia, magari venduta via internet con sconti favolosi, giusto per invogliare il cliente. In Italia, storicamente, la classe medica ha posto un freno all’invadenza del business, ma i tempi magri e l’inesorabile tendenza al supporto fast – meglio buttar giù un antidolorifico al volo piuttosto che impegnare tempo e denaro in cure tradizionali cui la sanità pubblica non può più far fronte – fanno pensare a un futuro ancor più florido per i commercianti del benessere. “Per questo abbiamo deciso di occuparcene – spiega Maso Notarianni, vicedirettore di E -. Noi siamo la testata di Emergency, e tutti si aspettano notizie sulle attività nei vari luoghi del mondo dove opera l’organizzazione. In realtà il mondo è un affare complicato, dove tutto si correla. I soldi, la ricchezza, la democrazia, i diritti umani. Anche in Italia, nella sanità privata o in quella pubblica, c’è chi pensa solo al profitto. Secondo noi la salute è un’altra cosa, il rispetto per l’essere umano è la priorità: in un ospedale sperduto tra la guerra o nella clinica degli orrori a Milano cambia poco”.

By Edoardo Capuano – Autrice : Chiara Paolin
Fonte: ilfattoquotidiano.it – http://www.ecplanet.com/node/3413
Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio

 
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Pubblicato da su 25 luglio 2012 in Multinazionali

 

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LATTE UN COCKTAIL DI PRODOTTI CHIMICI


IN UN BICCHIERE DI LATTE TRACCE DIFFUSE DI FARMACI SECONDO UN NUOVO STUDIO DI RICERCATORI DI SPAGNA E MAROCCO

Il latte fa bene, il latte è un alimento sano, sostengono molti nutrizionisti. E, difatti, il latte di per sé può in effetti esserlo. Ma cosa può contenere un bicchiere di latte oltre ai suoi noti componenti? Secondo lo scienziato spagnolo dell’Università di Jaen, Evaristo Ballesteros, in un bicchiere di latte c’è un vero e proprio cocktail di prodotti chimici – per lo più farmaci come antibiotici, antidolorifici… per un totale di circa 20 sostanze “estranee”.Per scoprire se e quante sostanze, in più, fossero contenute nel latte, i ricercatori si sono avvalsi di un test altamente sofisticato e sensibile. Con questo metodo hanno analizzato 20 campioni di latte vaccino (ossia di mucca), latte di capra e latte materno. I risultati hanno mostrato che nessun tipo di latte era esente dalla presenza di sostanze estranee. Quello che tuttavia presentava maggiori quantità era proprio il latte vaccino. Anche se la misura di sostanze chimiche presenti era molto bassa, i ricercatori sottolineano che ormai le sostanze chimiche artificiali sono presenti in tutta la catena alimentare; da qui il motivo per cui sono state trovate anche nel latte materno.

I RICERCATORI DENUNCIANO TUTTAVIA

L’abitudine ormai diffusa di trattare gli animali con farmaci che poi sono trasmessi al latte. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul “Journal of Agricultural and Food Chemistry” e mostrano come nel latte vaccino fosse più marcata la presenza di farmaci antinfiammatori e antidolorifici contenenti acido niflumico, acido mefenamico e ketoprofene, ma anche una forma di estrogeni quali l’ormone 17 beta-estradiolo. Quest’ultimo, in particolare, è stato rilevato in tre milionesimi di grammo per ogni chilo di latte; la più alta dose di acido niflumico rilevata è stata meno di un milionesimo di grammo per chilo di latte.Questo tipo di test, sottolineano gli scienziati, potrebbe essere utile nel rilevare la presenza di sostanze estranee anche in altri tipi di alimenti. «Riteniamo che la metodologia contribuirà a fornire un modo più efficace per determinare la presenza di questi tipi di contaminanti nel latte o altri prodotti [alimentari]. I laboratori di controllo qualità del cibo potrebbero utilizzare questo strumento per rilevare i farmaci prima che entrino nella catena alimentare. Ciò contribuirebbe a sensibilizzare i consumatori e dare loro la consapevolezza che il cibo è… innocuo, puro, genuino, benefico per la salute e privi di residui tossici», ha concluso Ballesteros.

fonte : http://multimedia.lastampa.it/

Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio

 
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Pubblicato da su 17 Maggio 2012 in Attualità

 

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ALLERTA -IL FLUORO NEI DENTIFRICI CHEWIN GUM E ALTRI PRODOTTI E’ TOSSICO


DECISAMENTE NUMEROSI SONO GLI STUDI SUGLI EFFETTI NEGATIVI DEL FLUORO SULLA SALUTE DELL’UOMO

Nonostante tutto, molti pediatri e dentisti consigliano ancora in modo automatico e sistematico la fluoroprofilassi (compressine o gocce) per i bambini di pochi mesi. L’integrazione di fluoro non è solo inutile, ma può essere addirittura dannosa. Vediamo perché.Le industrie del farmaco sono notoriamente molto abili nel manipolare, se non nell’influenzare, gli studi scientifici. Inoltre, non c’è migliore guadagno di quello che si ricava da farmaci prescritti in modo sistematico ad intere fasce della popolazione…….vedi le vaccinazioni, le terapie ormonali per la menopausa, solo per citarne alcune. Contrariamente a quello che si credeva un tempo, il fluoro è efficace solo se applicato localmente e non quando assunto internamente.

ASSORBITO PER BOCCA IL FLUORO ENTRA NEL DENTE ATTRAVERSO IL SANGUE

 e altera la struttura del dente stesso. Questo può causare fluorosi dentale. Invece, applicato localmente sul dente si lega allo smalto dei denti e li protegge dalle carie. Soprattutto nei bambini piccoli, i rischi dell’assunzione di fluoro superano di gran lunga i benefici.Le industrie del farmaco e quelle produttrici di dentifrici hanno a lungo sottaciuto e sottovalutato gli effetti tossici dei prodotti a base di fluoro. La fluorosi dentaria è in aumento soprattutto tra la popolazione che fa uso sistematico di integratori a base di fluoro. Si presenta sotto forma di uno scolorimento intrinseco dello smalto dei denti: i denti appaiono screziati, macchiati, puntinati, decolorati e a volte anche bucherellati. Lo smalto saturato di fluoro è più vulnerabile all’attrito e all’erosione. I danni aumentano nel tempo.Non esiste un dosaggio sicuro di fluoro. I danni da fluoro non si manifestano solo a livello dei denti, ma anche delle ossa e di altri tessuti umani. Il fluoro ha effetti negativi anche sul sistema nervoso centrale e determina alterazioni comportamentali e deficit cognitivi.Studi scientifici dimostrerebbero che il fluoro può essere neurotossico anche per il feto a dosaggio considerati sicuri per la madre.Dopo la nascita, il bambino può manifestare un ridotto quoziente intellettivo e alterazioni comportamentali.

FLUORO:

I fluoruri di sodio somministrati ai bambini con le “pastiglie al Fluoro”, per, dicono i pediatri, combattere la carie dei denti, non solo fanno in modo che il sistema immunitario si comporti come se fosse il sistema immunitario di una vecchia persona, ma cagiona anche dei danni autoimmuni in tutto il corpo ed accelera il processo di invecchiamento del corpo.La bassa concentrazione in cui i fluoruri di sodio esercitano il loro effetto deleterio mostra chiaramente che in realtà non esiste una concentrazione di fluoruro di sodio che non sia dannosa.Lo stesso problema si riscontra nell’acqua potabile “fluorata” per, dicono i “tromboni del potere sanitario”, combattere la carie dei denti. ….

Il FLUORURO

Il fluoruro è stato l’elemento chimico chiave per la costruzione della bomba atomica. Si, stiamo parlando di un derivato del fluoro contenuto nel dentifricio che usiamo tutte le mattine o nelle gomme da masticare vendute a coloro che non hanno neanche il tempo di lavarsi i denti.Dopo circa 50 anni (periodo in cui è stata scoperta la bomba atomica) che gli americani hanno cominciato ad aggiungere fluoruro alle loro sorgenti idriche per ridurre le carie dentali, sono stati resi pubblici dei documenti che mettono seriamente in discussione la sicurezza del fluoro e la buonafede del governo americano.Diversi scienziati legati al progetto della bomba A condussero degli studi sui fluoruri concludendo che il fluoro provoca seri danni al sistema nervoso centrale e al nostro organismo in generale.Molti di questi rapporti furono classificati segreti per “ragioni di sicurezza nazionale” e molti altri sparirono dagli archivi statali. Il conflitto di interessi è chiaro: se si fosse reso pubblico che l’esposizione al fluoro è dannosa, il progetto della bomba A, i suoi fornitori e tutte quelle istituzioni ad esso legate, sarebbero state annientate da uno scandalo dalle immense proporzioni e dalle relative cause intentate per danni alla salute pubblica.Così tutto fu messo a tacere, ma nonostante ciò gli studi sugli effetti del fluoro dovevano continuare, anzi servivano cavie umane. Esiste forse un modo migliore che metterlo nelle tubature dell’acqua con la scusa della salute dentale dei nostri figli? Ed ecco subito organizzati convegni, pubblicità e associazioni di medici e dentisti preposte a pubblicizzare e a rassicurare la gente sull’utilizzo del fluoro e dei suoi “effetti benefici”.l risultato fu dei migliori: la gente accettò l’utilizzo del fluoro come salvaguardia della propria salute dentale, furono smentite tutte le implicazioni del fluoro con diverse malattie che colpirono operai e persone che abitavano nei pressi delle fabbriche che producevano questo materiale di scarto altamente tossico e inoltre, a loro insaputa, diventarono tutti potenziali cavie da laboratorio su cui studiare gli effetti dell’ormai beneamato fluoro.Molti sono gli studi e le argomentazioni che attestano la pericolosità del fluoro e grazie a Joel Griffiths e Chris Bryson un medico scrittore e un giornalista indipendente si sta facendo luce su questa sconcertante situazione.Uno degli effetti più evidenti dei fluoruri sul nostro organismo è quello sul sistema nervoso centrale. Diversi studi mostrano come ripetute dosi di quantità infinitesimali di fluoro possono ridurre nel tempo ogni forza individuale di resistere alla dominazione, con l’avvelenamento e la narcosi di una certa area del cervello, rendendo così l’individuo sottomesso alla volontà di quelli che desiderano governarlo.Sono molte le evidenze storiche che mostrano accordi tra il governo americano e il regime di Hitler per il finanziamento del progetto della fluorizzazione delle acque dei paesi conquistati per renderli docili al controllo e alla dittatura.I fluoruri sono dei materiali di scarto di molte industrie chimiche e la loro sicura distruzione ha dei costi così elevati che hanno costretto i “poveri industriali ad industriarsi per trovare una soluzione alternativa e più economica!”……E così, una sostanza tossica di scarto è stata trasformata in una fonte di immensi guadagni.

I DANNI ACCERTATI DALL’INGESTIONE DEL FLUORO SONO

Rischi al cervello (NRC National Research Council), 1 ppm, ossia una parte per milione di fluoro può produrre nei bambini deficienze di apprendimento e difficoltà di concentrazione.Rischi per la ghiandola tiroidea, il fluoro agisce come smembratore endocrino, sempre secondo NRC 0.01 – 0.03 mg di fluoro per Kg al giorno possono ridurre le funzioni della tiroide in soggetti con basso tasso di iodio, questa riduzione può portare ad un calo dell’acutezza mentale, depressione e aumento di peso corporeo.Rischio per le ossa, il fluoro riduce la resistenza delle ossa ed espone a fratture, per ora non ci sono dati sul quantitativo di fluoro oltre il quale aumentano i rischi per le ossa, l’unico dato disponibile parla di 1.5 ppm.Rischio di cancro alle ossa, studi su animali ed umani, inclusi gli ultimi studi dell’università di Harvard hanno stabilito con certezza il collegamento tra fluoro e osteosarcoma (cancro delle ossa) in uomini al di sotto di 20 anni. A questo proposito è disponibile una dettagliata relazione redatta dal National Toxicology Program che ha seguito gli adolescenti monitorati, va detto che purtroppo più della meta di questi soggetti sono deceduti dopo alcuni anni dalla diagnosi dell’osteosarcoma.Rischi per pazienti sofferenti ai reni, pazienti sofferenti di patologie che coinvolgono i reni hanno manifestato un’alta sensibilità alla tossicità del fluoro, questa sensibilità è dovuta all’incapacità di questi soggetti ad eliminare dal corpo il fluoro assunto. Come risultato si ha una elevata presenza di fluoro nelle ossa ed un aggravamento o insorgenza di un disturbo conosciuto col nome di osteodistrofia renale.

Il consiglio è di evitare il più possibile l’assunzione di fluoro, leggete le etichette dell’acqua in bottiglia se ancora ne fate uso, cercate dentifrici senza fluoro per i vostri bimbi, altre fonti di assunzione di fluoro sono:

chewingum
medicinali
fertilizzanti
bevande gassate  etc…
te in bottiglia o lattina
bastoncini di pesce (meccanicamente disossati)
bastoncini di pollo (meccanicamente disossati)
alcuni vini
alcune birre
cibi cucinati in contenitori col fondo in teflon
alcuni sali da cucina fluorati
alcuni tipi di anestetici (Enflurane, Isoflurane & Sevoflurane)
sigarette

fonte : Fonte: scienzamarcia.blogspot.com

Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org

 
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Pubblicato da su 10 febbraio 2012 in Multinazionali

 

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IN INDIA 12 CASI DI “SUPER TBC”…E’ RESISTENTE A TUTTI I FARMACI


UNA SUPER TBC RESISTENTE A TUTTI I FARMACI ANTI TUBRCOLOSI

sta seminando il panico in India dove si sono già registrati 12 casi. L’allarme è scattato a Mumbai, città densamente popolata, e ora si teme la rapida diffusione della malattia. La notizia è riportata online sul sito del ‘New Scientist’. Dei 12 pazienti su cui è stata attualmente confermata la presenza di questo ceppo resistente, “3 sono morti”, riferisce Zarir Udwadia dell’Hinduja National Hospital and Medical Research Centre di Mumbai. Udwadia è anche a capo del team che ha diagnosticato i 4 casi oggetto di uno studio appena pubblicato.”Sappiamo che un paziente ha trasmesso la super tubercolosi alla figlia”, spiega. “Si stima che in media una persona malata di Tbc contagi in un anno altri 10 o 20 soggetti con cui entra in contatto, e non ci sono ragioni per sospettare che questo ceppo sia meno trasmissibile”, avverte. Per i pazienti le prospettive sono tristi: “Messa in quarantena in ospedali con aree attrezzate per l’isolamento fino al momento in cui diventano non infettivi, nient’altro si può fare per prevenire la trasmissione”, dice Udwadia.

LA PREOCCUPAZIONE

prosegue, è che se continua a diffondersi questo ceppo, la tubercolosi tornerà a essere incurabile e i pazienti potranno fare affidamento solo sul loro sistema immunitario, più che su un intervento medico, per superare la malattia. Scenari simili riportano indietro nel tempo, a circa un secolo fa.Sulla super Tbc indiana l’Organizzazione mondiale della sanità sta organizzando con urgenza un incontro per decidere quali saranno i prossimi passi da fare. “Tutto questo era stato previsto”, osserva Paul Nunn, coordinatore del dipartimento Stop TB dell’Oms a Ginevra. “E’ un campanello d’allarme che deve richiamare tutti i Paesi, è necessario accelerare l’approvvigionamento di cure adeguate, in particolare per pazienti con tubercolosi multiresistente”.Per Ruth McNerney, ricercatrice che si occupa di Tbc nella London School of Hygiene and Tropical Medicine, “è molto preoccupante, ma purtroppo inevitabile, assistere al graduale emergere di questi casi di resistenza ai farmaci. E’ come guardare un film dell’orrore al rallentatore”.

NEI PRIMI ANNI 90 COMPARE LA TBC “MULTIDRUG-RESISTANT”

(Mdr, multiresistente), che non risponde più ai farmaci di prima linea come isoniazide e rifampincina. Nel 2006 la situazione peggiora con l’arrivo della Tbc ‘extensively drug-resistant’ (Xdr), ceppo che ha sconfitto anche tutti i costosi trattamenti di seconda linea. Ora sotto i riflettori finisce la Tbc ‘Totally drug-resistant’ (Tdr), resistente a tutti a tutti farmaci disponibili. I primi due casi sono stati segnalati proprio in Italia nel 2007. Poi è stata la volta dei 15 pazienti registrati in Iran nel 2009, e oggi dell’India. Udwadia accusa: l’emergere di una MULTIDRUG-RESISTANT” è legato alla cattiva gestione del ceppo multiresistente che ha amplificato il livello di ‘invlunerabilità del batterio.E se l’India ha fatto progressi nel controllo della Tbc classica, non altrettanto è successo con quella multiresistente, che già nel 2006 colpiva 110mila indiani, anche perché i farmaci per curarla sono molto costosi. I pazienti devono rivolgersi a professionisti privati per chiedere aiuto e raramente ricevono un trattamento adeguato. “Dobbiamo svegliare i politici”, incalza McNerney. “Dobbiamo aspettare finché la malattia non inizia ad arrivare nel Regno Unito e negli Usa in aereo, o dobbiamo agire ora?”.

– Grazie De-

Fonte : http://www.adnkronos.com

Redatto da Pjmanc  http://ilfattaccio.org


 
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Pubblicato da su 14 gennaio 2012 in News

 

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INTELLI-DRUG : IL DENTE BIONICO CHE RILASCIA I FARMACI


A NESSUNO PIACE ANDARE DAL DENTISTA

Ma in questo caso si tratta di un’innovazione che promette di rivoluzionare l’assunzione dei farmaci da parte di chi ha necessità di seguire terapie prolungate nel tempo. Si chiama Intelli-drug ed è un acronimo per “Intelligent intra-oral medicine delivery micro-system to treat addiction and chronic diseases”.Sviluppato a Palermo da una squadra di ricercatori internazionali finanziati dall’UE, il progetto è stato completato di recente e sembra garantire, attraverso un rilascio graduale delle medicine contenute nella protesi orale, il trattamento corretto e costante a tutti i pazienti che tendono a dimenticare o a trascurare l’assunzione delle medicine. La scelta del cavo orale non è casuale: la penetrazione dei principi attivi per bocca è più rapida ed efficace e la posizione del dente-protesi è facilmente raggiungibile per l’impianto, la programmazione e la manutenzione. Il dente artificiale contiene il medicinale e un microchip grazie al quale è possibile stabilire e controllare dosi e tempi di somministrazione. I primi test sui suini hanno dato ottimi risultati e nel 2007 è stata avviata la sperimentazione umana. I primi risultati arrivano da Israele, dove è stato sperimentato su un gruppo di tossicodipendenti con ottimi esiti.

Fonte: http://www.benessereblog.it

Redatto da Pjmanc  http://ilfattaccio.org

 
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Pubblicato da su 13 gennaio 2012 in Attualità

 

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PERCHE’ SI FA COSI’ LARGO USO DI ANTINFIAMMATORI?


FORSE NON ABBIAMO CAPITO BENE A COSA SERVONO GLI ANTINFIAMMATORI

Dal dopoguerra a questa parte una enorme quantità di farmaci è comparsa sugli scaffali delle nostre farmacie. Tra questi gli antinfiammatori sono i più rappresentati. Per quanto riguarda la sola nimesulide, (Aulin, Mesulid, ecc) il 20% degli italiani la prende almeno una volta all’anno. Perché se ne fa un così largo consumo? Semplice. La gente soffre di una gran quantità di infiammazioni. L’infiammazione è un meccanismo immunitario per eliminare l’eccesso di tossine prodotte dal corpo.

 

SE TUTTI NOI USIAMO ANTINFIAMMATORI

Significa perciò che accumuliamo un eccesso di tossine nel nostro corpo, che poi non riusciamo a smaltire. In caso di un uso saltuario, possiamo pensare a una situazione transitoria, legata a cause straordinarie. Ma se la situazione coinvolge una parte così consistente della popolazione, è chiaro che c’è un errore, un grave errore, nello stile di vita che abbiamo adottato. Il nostro corpo non lo accetta, e si infiamma. I giornali parlano solo delle reazioni gravi, che sarebbero casi sporadici. Ma non ci si può illudere. Le reazioni serie sono solo la punta dell’iceberg di tutta quella gamma di effetti collaterali leggeri, medi, gravi, che spesso passano inosservati, perché avvengono anche a distanza di mesi o anni, e non siamo capaci di vedere il rapporto di causa – effetto. La nostra visione del mondo è limitata. Urge renderla più ampia. Se non diventiamo più attenti e percettivi alla realtà che ci circonda, possiamo pagarla molto cara…

 

 

fonte : http://www.biospazio.it

Redatto da Pjmanc  http://ilfattaccio.org

 
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Pubblicato da su 5 gennaio 2012 in Attualità

 

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